Giovinezza by Giuliano Giubilei

Giovinezza by Giuliano Giubilei

autore:Giuliano Giubilei [Giubilei, Giuliano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00


15

Perugia, marzo 1943

Da molto tempo la casa dei Monteschi era come in lutto. Silenziosa e quasi deserta, con le persiane sempre chiuse. Era così da quando tutti i figli maschi erano sotto le armi. Estate e inverno. Ma d’inverno il silenzio era più ingombrante. Con i genitori era rimasta solo la femmina, Matilde.

La madre, Assunta, era stata registrata così all’anagrafe, ma fin da piccola tutti la chiamavano Maria, come se il richiamo alla Vergine già esplicitamente contenuto nel nome Assunta non fosse abbastanza. Un eccesso di zelo religioso. Si aggirava nelle stanze vuote della casa, come in trance, cercando motivi o pretesti per non pensare: cose già fatte da rifare, un’altra pentola da lavare, un paio di pantaloni da rammendare, dei polsini o dei colli di camicia da rigirare, un giornale da leggere, anche se erano tutti gonfi di retorica e la infastidivano, qualcosa da preparare in cucina per il marito Luigi e Matilde. Ma ogni giorno era più lungo del precedente, in quella solitudine.

Uno alla volta se n’erano andati tutti e lei non poteva fare a meno di rivederli nel momento della partenza. Andrea, così magro, che era partito per primo addirittura volontario e che adesso era in India prigioniero, esposto alle malattie, alla fame e a chissà quali altri patimenti. Costretto a vivere in un clima che il suo fisico certamente non avrebbe sopportato.

Giuseppe, in Albania da quasi due anni e mezzo. Si ricordava sempre del giorno in cui dalla finestra lo aveva visto con la sua bella divisa nuova salire sul treno in corsa. Era fatto così, Giuseppe. Quante volte lei e il padre glielo avevano detto, inutilmente, che era pericoloso. Avrebbe dovuto restare solo pochi mesi in Grecia perché la vittoria era certa e invece non si era mai mosso dal fronte. In Albania, però, perché in Grecia erano entrati solo dopo che erano intervenuti i tedeschi. Lui, al contrario di Andrea, al freddo e circondato da gente cattiva e da montagne ostili. Era tornato qualche volta in licenza, ma era sempre ripartito dopo pochi giorni, rinnovando l’angoscia dell’addio.

Anche Leo era lontano da casa. Ma per fortuna meno degli altri. Era il più grande ed era stato il primo a conoscere la guerra. Era stato sul Colle della Maddalena nel giugno del 1940. Aveva rischiato il congelamento nonostante fosse quasi estate e non aveva praticamente combattuto. Adesso era a Roma, in un battaglione del genio. Era stato richiamato e anche lui doveva essere pronto a sfidare chissà quale destino. Ma era l’unico per il momento al sicuro.

Anche Ettore era partito e ora, dopo l’addestramento, si trovava in Sicilia, dove era di stanza il suo reparto. Non era certo un’esperta di strategie militari, ma l’istinto di madre guidava le sue intuizioni e le sue paure. Che in quelle settimane avevano cominciato a prendere i colori dell’America. Gli Alleati avevano da poco conquistato Tripoli e bombardato, quasi radendola al suolo, Cagliari. Dal Mediterraneo, da sud, proprio dove si trovava il più giovane dei suoi figli, Assunta sapeva che sarebbe arrivato il prossimo attacco.



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