Exit Music by Mac Randall;

autore:Mac Randall; [Randall, Mac]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica
ISBN: 9788862317511
editore: eDigita srl.
pubblicato: 2015-01-06T23:00:00+00:00

10.

Barcellona è innegabilmente bella: il contrasto tra le intricate e oscure stradine medievali del barrio gotico, i grandi viali alberati ottocenteschi dell’Eixample e l’ondeggiante architettura modernista di Antoni Gaudí, dà vita a un ambiente urbano seducente come pochi. Affacciata su un tratto opalescente di Mediterraneo, Barcellona è una miscela piccante e cosmopolita di cultura europea, araba e catalana, ricca di storia, opere d’arte senza tempo e ottima cucina. Per tutte queste ragioni, quando i Radiohead dovettero decidere dove avrebbero presentato OK COMPUTER, la scelta cadde sulla città catalana.

Mercoledì 21 maggio del 1997 arrivai a Barcellona per seguire il lancio europeo ufficiale di OK COMPUTER, un happening di quattro giorni per la band e il management, con due concerti, incontri con i rappresentanti della Emi provenienti da tutto il mondo, qualche conferenza stampa via Internet e una sequenza apparentemente ininterrotta di interviste a giornali, riviste, radio e televisioni. Un paio d’ore dopo ero seduto in una stanza ben arredata all’Hotel Meridien – a un isolato di distanza dalla folla di artisti di strada, action painter e venditori di chincaglierie che affolla il boulevard conosciuto in tutto il mondo come Las Ramblas – in attesa di Thom Yorke e Jonny Greenwood. Mentre salivo in stanza mi ero imbattuto in Ed O’Brien, che mi aveva salutato calorosamente rinsaldando il nostro rapporto dall’ultima volta che avevamo parlato: poco più di un anno prima, a New York. I particolari di quanto ci dicemmo quel giorno sono tuttavia andati persi da tempo nello stordimento da jet-lag.

Jonny fu il primo a entrare nella stanza dopo di me. Anche lui ricordava la nostra precedente intervista a New York. Brandendo una macchina fotografica mi chiese se poteva farmi una foto e poi mi spiegò che aveva deciso di fotografare tutti quelli che incontrava durante il viaggio (questo fa pensare a una specie di rivalsa per tutte le volte che loro stessi si sono dovuti mettere in posa davanti all’obiettivo di qualcun altro). Quando acconsentii alla sua richiesta, Jonny mi disse di mettermi vicino alla porta-finestra che dava sul cortile, perché c’era più luce e scattò alcune foto da un paio di angolature diverse. Una volta concluso il servizio fotografico, mi ringraziò per la collaborazione e ci sistemammo su uno dei divani giallo chiaro davanti a un lungo tavolino da salotto. A quel punto Thom entrò di slancio e, accennando un saluto, si lasciò cadere su una sedia davanti a noi.

“Non volevamo iniziare [il tour] nel Regno Unito”, spiegò Yorke, “perché avevamo un sacco di impegni in Europa. E visto che adesso, come vedi, siamo diventati famosi” – e qui si fece una bella risata – “ci possiamo permettere di dire alla gente: ‘non staremo un mese a suonare in giro per l’Europa e a passare sotto i raggi X degli aeroporti che ti fanno pure diventare sterile. Invece scegliamo una città e la nostra città preferita è Barcellona, quindi là andremo’”. La band era in città dal lunedì, dopo un concerto di riscaldamento a Lisbona per “pochi portoghesi ignari”, dice Thom.

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