Elaborate forme di solitudine by Tony Laudadio

Elaborate forme di solitudine by Tony Laudadio

autore:Tony Laudadio [Laudadio, Tony]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00


Incontri

Questa volta l’ho sentita, cazzo se l’ho sentita. Nelle ultime settimane hanno alzato il voltaggio molto gradualmente, cioè non me ne sono quasi accorto. E poi, boom!, stamattina la scossa l’ho sentita forte. Come se avessero girato la manopola tutto d’un colpo. I nervi si sono tesi come se mi avessero fulminato con uno di quei cosi elettrici che hanno i poliziotti americani. Ma non è stato come prendere la scossa, non era quella la sensazione. È più come se i nervi si fossero induriti all’improvviso, come se si fossero trasformati da pezzi di materia organica, cartilagini, non so come sono fatti i nervi, in fili di ferro rigidi. Come se si fossero aggrovigliati in ogni angolo del mio corpo sotto l’azione della corrente elettrica. Il mio corpo si è incurvato per un attimo, inarcando la schiena. Le braccia si sono spinte in avanti come se cercassero un abbraccio. Credo che la scena vista da fuori facesse molta impressione. La mia ancella, Angela, ha persino urlato, sovrastando i bip dei macchinari che mi tengono sotto controllo e che si sentono solo nel silenzio assoluto.

Nessuno immaginava che questi bassi voltaggi portassero conseguenze anche al sistema nervoso. Si aspettavano solo una reazione a livello cerebrale. Il dottore dice che in effetti è così: lo spasmo nervoso è un riflesso condizionato che il cervello trasmette, dopo la sollecitazione. Non è stata la scossa elettrica a farmi muovere. Sarà, ma ci sono io qua sotto, e io ho percepito chiaramente la scossa passarmi attraverso la nuca, le braccia, la schiena, le gambe. E subito dopo mi sono sentito spossato, il che è paradossale visto che sono immobilizzato qui da ormai sette mesi. Il mio corpo reagiva come se avessi appena corso la maratona di New York. Ero distrutto. Siccome lo spasmo non era previsto, la sperimentazione adesso si è fermata per qualche giorno, per consentire ai ricercatori di studiare i dati e stabilire se ci sono pericoli per la mia salute, e se i rischi valgono la paura.

Forse per consolarmi e riportarmi indietro dal Frankenstein che sento di essere diventato, l’infermiera ha deciso di farmi delle spugnature, un lavaggio extra, diciamo, come se lo sforzo fatto mi avesse effettivamente fatto sudare. E adesso che sento la sua mano percorrere tutta la mia pelle, ecco, di nuovo capisco la mia natura umana e mi riconcilio con me stesso. E penso che a me, tutto sommato, questa vita piacerebbe se potesse continuare così, senza più scosse.



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