Denise by Piera Maggio

Denise by Piera Maggio

autore:Piera Maggio [Maggio, Piera]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2022-09-20T12:00:00+00:00


Capitolo 10

Dopo il blackout delle settimane successive al 1° settembre 2004 decisi che dovevo agire, dovevo fare qualcosa. Mi guardai allo specchio. Capii che non era un sogno. Denise non sarebbe ritornata se non mi fossi impegnata attivamente nella sua ricerca. Mi sembrava che nessuno se ne stesse occupando. Dovevo farlo io in prima persona.

In quei giorni avevo smesso di vivere a casa mia. Non potevo più tornare lì, troppo dolore, troppi ricordi di Denise dovunque. Andai a stare nell’appartamento dall’altra parte del pianerottolo, da mia sorella, in casa erano rimasti Toni e Kevin.

Mentre io mi occupavo di Denise, Toni per una settimana prese parte a un gruppo di ricerca, poi più nulla.

Gli inquirenti sostenevano che Denise si trovasse a Mazara del Vallo. Facevano queste esternazioni in tv attraverso degli appelli ai rapitori. Ascoltavo le loro dichiarazioni pubbliche dalla televisione, come tutti, come uno spettatore qualunque. Oppure le leggevo sui giornali. All’inizio saltavo sulla sedia. Il cuore mi si bloccava in gola. «Mia figlia è a Mazara.» Urlavo: «Perché non me la portano? Perché non mi dicono dov’è?».

Non capii mai la loro strategia, se ce n’era una. Quest’altalena di informazioni discordanti, di speranze disattese, di dolore, mi aiutò a svegliarmi. Capii che con la procura non saremmo andati lontano. Fu così che mi salì un’adrenalina incredibile e iniziai attivamente a cercare mia figlia.

Attivamente è una parola con un preciso significato per un genitore che sta cercando un figlio. Agire attivamente significa coinvolgere i media e diffondere il messaggio della ricerca. Significa coinvolgere la politica. Parlare e far parlare del caso. Significa non far spegnere i riflettori sulla scomparsa. Non far archiviare il caso.

Mi misi all’opera anche grazie all’aiuto di Letizia Macaluso, presidente dell’associazione Marcia degli Angeli, e del giornalista freelance Massimiliano Riatti che con me ha portato avanti centinaia di proposte, appelli pubblici, manifestazioni per Denise, che richiamarono l’attenzione pubblica.

Avevo bisogno di aiuto per cercare mia figlia. Capii ben presto che in questa storia la sola speranza che avevo di non far spegnere l’attenzione su Denise veniva dal coinvolgimento dei media. Perciò da subito decisi di espormi in tv, fare degli appelli, partecipare alle trasmissioni anche quando ciò che avrei desiderato nel profondo del mio cuore era solo rimanere a casa con le tapparelle abbassate e pregare per Denise. Da allora, anche se lo avrei realizzato solo dopo, con la mia battaglia cominciò a nascere una nuova sensibilità pubblica sul tema dei minori scomparsi.

La prima volta che andai in tv fu nell’ottobre 2004, quando partecipai a Domenica In. Mara Venier mi accolse con empatia e delicatezza. Mi chiese di Kevin che allora aveva undici anni. Mia madre era a casa con lui, lo seguiva nei compiti, negli impegni quotidiani, mentre io mi dedicavo giorno e notte alla ricerca. Per non essere troppo assente nella vita di Kevin, facevo su e giù per l’Italia partendo e tornando anche quattro volte a settimana pur di dormire al suo fianco. Mi sentivo in colpa anche nei suoi confronti, lo stavo lasciando da parte, non lo stavo seguendo come avrei desiderato ma dovevo dare la precedenza a Denise.



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