Che hai fatto dei tuoi fratelli? by Claude Arnaud

Che hai fatto dei tuoi fratelli? by Claude Arnaud

autore:Claude Arnaud [Arnaud, Claude]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bompiani
pubblicato: 2022-12-23T00:00:00+00:00


PIERRE, ROMANZO

La vita non è poi così difficile per un parigino un po’ sveglio. Invitato a cena da un amico a casa di uno sconosciuto, può anche essere invitato a dormire e restare per un periodo di tempo indefinito: si dà per scontato che nessuno vuole tenere il suo appartamento tutto per sé. Si deve poter anche dormire con tre o quattro persone, non solo in due, in modo esclusivo: la proprietà deve scomparire, anche la coppia, così come i confini sessuali e nazionali; non più donne e uomini in sé, non più eterosessuali né omosessuali, neanche più esclusività anagrafica, in teoria: bambini e anziani hanno lo stesso diritto al piacere.

La ragazza di Pavel, un compagno i cui genitori comunisti sono stati cacciati dalla Polonia a causa della campagna antiebraica del generale Moczar, può lasciare il loro letto per il materasso di gommapiuma su cui dormo io, nella stanza accanto, mentre Pavel raggiunge René nella sua. La gelosia è diventata ridicola, nessun corpo deve più pretendere di possederne un altro. Perfino i genitori lasciano i figli in asili selvaggi dove possono girare nudi e ballare in libertà; la catena desiderante corre senza meta e all’infinito per la città, come nel Girotondo di Schnitzler.

Il grande gioco consiste nel distogliere i soggetti più desiderabili dalla loro sessualità manifesta. Passo un pomeriggio a cercare di convincere un giovane calciatore di origine spagnola che un “pompino” è sempre delizioso, indipendentemente dalle labbra che vi si dedicano, e a dimostrarglielo. Le donne più sfacciate si divertono a ricordare ai froci più giovani che di rado le cose sono così nette nel calore della notte. Tutto concorre ad abolire le divisioni sessuali e i ruoli che sottintendono dagli anni cinquanta. Il tale, che vedevamo attraversare in moto il mercato di Aligre, ci ritorna con seni in boccio, vistose ciglia finte e un’andatura leggermente... rigida, come una professoressa di armonium che sogna di farlo rizzare. Un altro, ancora allo stadio embrionale della femminilità, è già al lavoro sui marciapiedi di Pigalle per finanziare la sua trasformazione a colpi di ormoni. Li guardo con un misto di ammirazione e terrore al pensiero delle iniezioni che si infliggono.

Merri Jolivet, da cui abito dal funerale di mia madre, è investito nei nostri circoli: ha realizzato i manifesti dei Comitati verità e giustizia creati dai maoisti affinché le famiglie delle vittime di una micidiale esplosione di gas nelle miniere di carbone del Nord ottenessero un risarcimento. Si dice che abbia nascosto Alain Geismar quando la polizia lo cercava e che abbia ospitato riunioni proibite. Figlio di André Jolivet, il musicista di Mana e discepolo di Varèse, è il più sottile dei membri della Jeune Peinture, gli artisti visivi che hanno promosso un ritorno alla figurazione narrativa negli anni sessanta, alcuni dei quali hanno realizzato i poster serigrafici durante i laboratori dell’École nationale des beaux-arts nel Maggio ’68. Disegna con minuzia, a partire da foto proiettate, piazze di Parigi che priva dei loro monumenti regali, repubblicani o borghesi: una sorta di castrazione simbolica.



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