Ai confini della terra by William Golding

Ai confini della terra by William Golding

autore:William Golding [Golding, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-05-09T22:00:00+00:00


12

ERA veramente buio. Durante la mia precedente visita a quegli inferi, mi erano stati concessi i servigi del giovane signor Taylor come guida. Inoltre a quei tempi scivolavamo dolcemente sulle acque dei tropici. Ora invece mi trovavo in una nave impazzita, a farmi strada a tentoni. Due iarde oltre le luci del quadratino, e in vita mia avrebbero potuto non essere mai esistite cose come la luce e la direzione. Quando poi mi fui allontanato di cinque iarde, mi trovai più completamente perduto di quanto mi fosse mai accaduto in un luogo chiuso! Non intendevo altro che rumore, un gran scricchiolare e un rasposo tendersi, ma c’erano anche suoni d’acqua, come se fossi accosciato su una spiaggia di ghiaia! Aspettai un po’ nella speranza che i miei occhi si adattassero per assuefazione al buio, trovandomi così fin troppo in grado di ascoltare l’impiccio in cui ci trovavamo! Tuttavia la mia valutazione non poteva essere professionale, così che l’ignoranza trasformò in qualcosa di simile al terrore quella che era soltanto una naturale apprensione. Vi era ciò che potremmo definire gli sciaguattii, sgocciolii e stillicidi accessori di acqua nella nostra stiva, ma non costituivano il peggio. Oltre e sotto tali suggestioni locali c’era ben altro. Misi la mano in qualcosa di umido e l’acqua mi scorse sulle dita, provenendo da un punto che non riuscii a individuare, per andare a finire in un luogo a me ignoto. Una delle mie mani si aggrappò a un bordo di legno, l’altra a un tessuto di qualche sorta. La mia passerella non era più larga di una tavola, per cui rimasi accosciato ad aspettare, finché il tremendo, gelido fatto che sottendeva il nostro goffo procedere mi penetrò a forza nella coscienza. Laggiù vi era un ritmo che non risultava avvertibile sul ponte o nella mia cabina, tra i più violenti rumori di vento e mare. Un rumore come di cascatella, che cominciava a una certa distanza da me... chissà dove, verso la prua, per quanto ciò potesse valere e sempre ammettendo che fossi rivolto nella direzione giusta. Quindi mi fermai sul posto e mi accosciai, usando gli orecchi invece degli occhi. E venni accostato con crescente velocità da tutti i complessi rumori di un’onda frangente. Mi passò accanto, senza tuttavia provocare un ulteriore incremento nell’umidità locale. Quindi proseguì, percorrendo a ritroso la strada da me fatta e diminuendo di volume, così che ancora una volta potei sentire vicino a me quello sgocciolio e stillicidio di provenienza incerta. Poi, mentre la destra si serrava istintivamente sul legno per reggere il mio peso, altra acqua scorse sotto di me da un fianco all’altro della nave... ed ecco, di ritorno, la prima onda, che sicuramente stava percorrendo la nave in tutta la sua lunghezza! Presi ad artigliare qua e là, caddi sopra una cima e mi inginocchiai per un attimo su quella che poteva essere tela di sacco. Quindi finalmente vi fu una benedetta luce sopra di me, come se il ponte si fosse aperto e il cielo avesse dato una sbirciata all’interno.



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