06.1951.A Nuova Orleans non si dorme by A.A. Fair

autore:A.A. Fair
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

XIV

- Mi alzai alle sette, feci la doccia, mi rasai e, dopo la prima colazione disfeci la valigia per tirar fuori la pistola che avrei dovuto tener sempre addosso. Era calibro 38, d'acciaio brunito e in discrete condizioni. Me la misi in tasca e m'incamminai per Royal Street fino all'appartamento. Mi domandavo in che stato avrei trovato Hale, dopo tutte le bevute.

- Non cercai di far piano, salendo le scale, anzi feci rumore e in modo energico.

- Hale non rispose.

- Adoperai le nocche di ambo le mani e la punta delle scarpe per darci più sapore.

- Ancora silenzio.

- Siccome avevo un doppione della chiave, aprii la porta.

- Hale non c'era.

- Il letto era sgualcito, ma le pieghe delle lenzuola davano l'impressione che non vi fosse stato più di un'ora.

- Dalla camera passai nel salotto, guardai sul balcone, per esser sicuro che non c'era. Sicuro d'aver via libera, tolsi i cassetti dalla scrivania e feci uscire dal di dietro i ritagli, le lettere e la rivoltella.

- Mi misi in tasca la pistola e la sostituii con la mia, poi misi tutto a posto.

- Era una bella giornata calda e la strada sottostante si riempiva di gente che passeggiava per godersi il sole.

- Detti un'altra occhiata, poi silenziosamente aprii la porta, me la richiusi dietro le spalle ed infilai le scale.

- Nel cortile trovai la cameriera negra. Mi fece un sorriso e mi domandò: - Il signore non s'è ancora alzato?

- Le assicurai che il signore o era fuori o dormiva, perché avevo bussato e non m'era riuscito a svegliarlo.

- Mi ringraziò e s'avviò verso le scale.

- Ritornai all'albergo e trovai nella mia casella l'avviso di chiamare Lockley 9746.

- Da una cabina chiamai il numero, domandandomi se fosse l'ospedale o la prigione. Invece, nessuno dei due. Una voce morbida, femminile mi rispose.

- Qualcuno ha chiamato il signor Lam?

- Sentii una risatina, poi: - Sì. Questo è l'ufficio della Società Importatrice di Biancheria di Seta, che chiama il suo direttore.

- Davvero?

- C'è una lettera e un telegramma.

- Gli affari prendono piede - le risposi.

- Sembrerebbe. Vorrei sapere com'è andata; statemi a sentire: abbiamo mandato due circolari di cui una per posta aerea e riceviamo due risposte di cui una telegrafica.

- Bisogna saperle scrivere, le lettere.

- Già, ma forse dipende dal modo eccellente con cui furono poligrafate.

- Non lo discuto e vengo subito.

- Presi un tassì e andai alla sala di scrittura. Ethel Wells sembrava veramente lieta di vedermi. - Va tutto bene, stamane? - mi domandò.

- Così, così.

- Che cosa vi è successo?

- Ieri notte ho portato in giro un turista a visitar la città.

- Ma se siete fresco come una margherita!

- Mi sento proprio come se qualcuno m'avesse tirato via i petali per fare: “m'ama, non m'ama”.

- Non ve la prendete. La risposta è che forse veramente vi ama.

- Non sapendo che rispondere aprii il telegramma. Diceva:

- Società Importazione Biancheria Seta. Mandatemi cinque dozzine di paia porto destinatario. Taglia dieci e mezzo colore quattro circolare.

- Il telegramma era firmato Bertha Cool e l'indirizzo era quello della nostra agenzia.

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