04 - Senso - Un Amore Violato - lover Revealed by J. R. Ward

04 - Senso - Un Amore Violato - lover Revealed by J. R. Ward

autore:J. R. Ward [Ward, J. R.]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2013-07-25T22:00:00+00:00


Capitolo 23

Dopo un'attesa di ore, Butch aveva il sedere così intorpidito da non sapere più

dove finiva il pavimento e dove cominciava il suo fondoschiena. Per tutto il

giorno era rimasto seduto per terra in corridoio, fuori dalla porta della stanza di

Marissa. Come il cane che era.

Non che fosse stato tutto tempo perso. Aveva avuto modo di riflettere

parecchio.

E aveva fatto una telefonata. Era la cosa giusta da fare, anche se durissima da

mandare giù: aveva preso il toro per le corna e chiamato sua sorella Joyce.

A casa non era cambiato niente. A quanto pareva la sua famiglia, giù a South

Boston, continuava a non essere minimamente interessata a riallacciare i contatti

con lui. La cosa non lo infastidiva più di tanto perché era così da sempre. Però lo

faceva stare male per Marissa. Lei e suo fratello erano molto legati, quindi venire

scacciata da Havers doveva essere stata proprio una brutta sorpresa.

«Padrone?»

Butch guardò in su, «Ehilà, Fritz.»

«Ho quello che mi ha chiesto.» Con un profondo inchino il doggen gli porse

un sacchettino di velluto nero. «Credo che soddisfi le sue richieste, ma in caso

contrario posso cercarne un'altra.»

«Sono sicuro che sarà perfetta.» Butch prese il sacchettino, lo aprì e si versò il

contenuto nel palmo. La croce d'oro massiccio appesa a una catenina d'oro era

lunga otto centimetri, larga cinque e spessa come un dito. Era esattamente quello

che voleva e se la mise al collo soddisfatto.

Era piuttosto pesante, proprio come sperava, una protezione tangibile.

«Cosa ne pensa, padrone?»

Butch guardò sorridendo la faccia grinzosa del doggen, sbottonandosi il collo

della camicia e infilandovi la catenina. Sentì la croce scivolare sulla pelle fino a

posarsi proprio sopra il cuore. «Come ho già detto, è perfetta.»

Fritz si inchinò, raggiante, e si allontanò proprio quando, all'altro capo del

corridoio, la pendola cominciò a battere le ore. Una, due... sei volte.

La porta della camera di fronte si spalancò.

Marissa gli comparve davanti come un'apparizione. Dopo tutte le ore passate

a pensare a lei, gli si annebbiò la vista. Più che una realtà, gli parve un parto della

sua disperazione, vestita d'aria invece che di stoffa, i capelli una magnifica aureola

dorata, il viso di una bellezza sovrannaturale. Mentre la fissava, il suo cuore la

trasformò in un'icona della sua infanzia cattolica, la Madonna della salvezza e

dell'amore. .. e lui era il suo indegno servitore.

A fatica si tirò su da terra, la schiena che scricchiolava nello sforzo di sostenere

il suo peso. «Marissa.»

Ah, merda, le sue emozioni trasparivano già tutte in quella voce roca; il

dolore, la tristezza, il rimpianto.

Lei alzò una mano. «Dicevo sul serio, nel messaggio di ieri sera. Mi è piaciuto

tantissimo stare con te. Ogni istante. Non è per questo che ho dovuto mandarti

via e vorrei tanto essermi spiegata meglio sin dal principio. Dobbiamo parlare,

Butch.»

«Sì, lo so. Ma ti spiace se andiamo nel salottino là in fondo?» Perché non gli

andava di avere un pubblico e, qualunque cosa lei volesse dirgli, di sicuro

preferiva evitare di stare da sola in camera con lui. Era tesa come una corda di

violino.

Quando Marissa annuì, si avviarono insieme verso il soggiorno in fondo al

corridoio; lungo la strada Butch rimase sconcertato dalla sua debolezza.



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