Sciarada by Giuseppe Mercenaro

Sciarada by Giuseppe Mercenaro

autore:Giuseppe Mercenaro [Mercenaro, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Il Saggiatore
pubblicato: 2024-03-27T15:56:13+00:00


Sovrapponendosi al tenente Glahn, e forse identificandosi, l’uomo di via Margutta, con le citazioni letterarie, evoca l’universo esistenziale che il personaggio di Knut Hamsun, nel romanzo Pan, sottintende per sé. Glahn, insofferente della società, si rifugia al margine di un villaggio di pescatori nella parte settentrionale della Norvegia. Aspira ad una mistica fusione con la natura. Una unione armonica impedita dall’arrivo di Edvarda, di cui si innamora.

Il forsennato lettore teneva in alta considerazione i romanzi di Hamsun, magistralmente capace di costruire l’autentico personaggio dell’eroe sventato, buono a nulla, perdigiorno e malandato, il cui capostipite è identificabile nel randagismo letterario del Buono a nulla di Joseph Freiherr von Eichendorff. Come Johan Nagel, altro personaggio di Hamsun, protagonista di Misteri, anche il tenente Tomaso Glahn trae ispirazione dalla figura del vagabondo: «un grande sgangherato», come lo classifica a Luciano Foà in una lettera editoriale del 10 maggio 1961, dove Bazlen precisa: «nagel è uno dei grossi personaggi paradigmatici, uno dei più grossi, della serie che werther da un lato, adolphe dall’altro, porta a leopold bloom…».

Il «piccolo porto» per il nomade uomo dal profluvio di letture fu, per qualche tempo, Olevano Romano, da dove, il 16 agosto 1942, spedì a Lucia una lettera «ottocentesca» che da tempo lei gli sollecitava.

… del resto olevano non è minimamente impregnata di kulturgeschichte [storia], ed in queste più di due settimane che sono qui mi sono ricordato forse una volta, o due, che a suo tempo dei pittori mediocri vivevano da queste parti una vita bohémienne egualmente mediocre. ed il paesaggio, benché molto bello, è per me già da parecchi anni molto vita quotidiana, e non rievoca spettri, e visioni bassamente nostalgiche. del resto, vivo tutto il giorno, quasi senza muovermi in un angolo di vecchio giardino un po’ trascurato… scrivendo e pensando ai fatti miei… sono completamente fuori del mondo, lavoro ininterrottamente dalla mattina alla sera, ho scoperto, in una bettola qui vicina, la più bella pergola del mondo… passo tutta la giornata sotto gli stessi alberi, e credo che, per capir qualcosa bisognerebbe passare molti anni sempre sotto gli stessi alberi, forse tutta la seconda metà della vita…

Bazlen scoprì la sua autentica vocazione… «passando “di sbornia in sbornia” facendo l’elogio dei vini forti dei colli di Albano…». Inviava messaggi farciti del suo stato d’animo: «scrivendo da un bancone dove sto per appisolarmi… vivere cancellando… mi rimetto ad essere infelice…».



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