Prendi la vita nelle tue mani by Wayne W. Dyer

Prendi la vita nelle tue mani by Wayne W. Dyer

autore:Wayne W. Dyer [Dyer, Wayne W.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2023-06-23T12:00:00+00:00


Che cosa vi dovreste attendere da un ubriaco?

Una delle maniere più illogiche di farvi da soli un brutto scherzo è quella di riporre negli altri aspettazioni anacronistiche e in pieno contrasto con la realtà, per sentirvi poi inorriditi, turbati, offesi, delusi o indignati se gli «altri» in questione non vi corrispondono. Quale tipo di aspettazioni? Ad esempio pretendere che apprendano quello che non può essere insegnato, o che non è affar vostro insegnare. Ma il caso paradigmatico che illustra l’assurdità delle aspettazioni a dir poco utopistiche è dato dal modo in cui molte persone reagiscono quando si trovano di fronte a un ubriaco.

Ne vedete uno che si avvicina, vi accorgete subito che ha alzato troppo il gomito e sapete benissimo che cosa succede a chi si sbronza. Tuttavia il suo contegno e i suoi discorsi vi urtano, vi scandalizzano addirittura. Ma credete davvero che questa vostra reazione sia razionale? Chi si trova in questo momento più «fuori dai binari»? Lui oppure voi? L’ubriaco che agisce da ubriaco o voialtri che lo vorreste veder agire da persona sobria? Se teneste presente il dato di fatto che gli ubriachi in genere danno fastidio perché diventano logorroici, o smodatamente allegri, o affliggentemente lugubri, o invadenti all’eccesso, o quel che volete, trovereste con tutta facilità, e senza sentirvi scombussolati o irritati, ossia senza diventare in un certo modo le loro vittime, il modo di evitare che vi si appiccichino, con un’accorta manovra di defilamento.

Eccovi alcune ulteriori illustrazioni di questa stessa mentalità che rifiuta di accettare le cose come sono e non si accorge di esprimersi in maniera apertamente contraddittoria:

1. Mia moglie – o mio marito – è per sua natura un tipo di poche parole e mi fa una rabbia che non vi dico con i suoi lunghi silenzi.

Ma che cosa pretendete da una persona poco loquace? Che chiacchieri dalla mattina alla sera? Siccome sapete che è taciturna, non vi sembra assurda la «rabbia che non vi so dire» di fronte al suo più che prevedibile comportamento?

2. Mio figlio non è tagliato per gli sport. Sapeste la rabbia che mi fa nel vedere che non gioca al rugby con i suoi compagni!

E voi vi aspettate che si diverta a rincorrere la palla ovale se a lui lo sport non dice niente? Chi è la persona che dovrebbe «far rabbia»? Il ragazzo che non è portato all’atletica oppure voi, con la vostra pretesa di vederlo impegnato?

3. Mio genero ignora perfino la parola puntualità. Arriva regolarmente in ritardo e io tutte le volte mastico rabbia.

Potrei continuare all’infinito con esempi analoghi. Il succo della questione non sta nel fatto che riusciate o no a insegnare agli altri a smetterla con abitudini che «vi fanno rabbia», bensì nel fatto, per voi assai più importante, di imparare ad accettarli quando si comportano come avevate giustamente previsto, senza irritarvi e senza avervene a male.



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