Pensare in piccolo by Wendell Berry

Pensare in piccolo by Wendell Berry

autore:Wendell Berry [Berry, Wendell]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Lindau


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Scendo da una delle alture dell’altopiano; alle spalle ho la cittadina di Port Royal. È una giornata invernale, nuvolosa e immobile, e la cittadina, chiusa in sé stessa, ronza e mormora lievemente come un alveare in inverno.

Il cane mi precede correndo, saltellando e guardando indietro; conosce la strada che stiamo per percorrere. È un percorso consolidato, un itinerario presente nella nostra mente oltre che sul terreno. C’è una sorta di mistero nel consolidamento di questi percorsi. Ogni volta che si attraversa un tratto di campagna con una certa frequenza, per quanto si cominci in modo erratico, a prevalere è sempre l’abitudine. Dopo due o tre volte, senza rendersene conto, si finisce per seguire un percorso stabilito, lo stesso che si è fatto in precedenza. Successivamente si può ancora vagabondare, ma solo di proposito, e quando c’è bisogno di fare in fretta – o quando a vagare è la mente, e non i piedi – si ritorna al vecchio percorso. Si è stabilita una familiarità. Si è creato un rapporto con il paesaggio, e il sentiero è la forma, il simbolo e l’attuazione di questo rapporto. Raramente i miei sentieri sono visibili sul terreno. Sono abitudini mentali, direzioni e svolte. Sono personali come le vecchie scarpe. I miei piedi ci si sentono a loro agio.

Dall’alto posso vedere la campagna fino a molto lontano, i lunghi crinali coi terreni agricoli, gli intagli boscosi dei torrenti, la valle del fiume che si apre più in là, e poi ancora crinali e avvallamenti dello stesso tipo.

Sotto questa campagna – quasi trecento metri sotto i crinali più alti e più di cento sotto la superficie del fiume – c’è il livello del mare. Qui ci pensiamo raramente; siamo molto lontani dalla costa e il mare ci è estraneo. Eppure l’attrazione del mare è presente in questa campagna come un ideale è presente nella mente di un uomo. Tutte le nostre piogge vanno alla sua ricerca e, nel loro viaggio, hanno scolpito la terra, dandole una forma armoniosa e in pendenza. I corsi d’acqua si ramificano come viti, e tra questi rami la terra sale ripida per poi arrotondarsi e addolcirsi nelle lunghe e strette dita della dorsale. Anche in alto dove si originano i torrenti, i terreni più scoscesi erano ancora coltivati e ripuliti fino a poco tempo fa. Ma ora sono stati abbandonati e stanno tornando bosco. La natura selvaggia sta rifluendo come una marea. I crinali coltivati si allungano sopra i boschi come promontori sul mare, con il loro carico umano fatto di recinzioni, case e fienili, coltivazioni e strade.

Guardando il paesaggio si ha la percezione dell’insieme: i crinali e le colline, i gruppi di edifici delle fattorie, i campi, i boschi, gli stagni incastonati come monete nei pendii. Ma si tratta della percezione della superficie, è un’impressione esteriore, come quando si guarda dal tetto di una casa. Le alture sono una soglia, oltrepassata la quale inizia la discesa nelle pieghe boscose della terra, all’interno, sotto gli alberi e lungo i ruscelli che si ramificano.



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