Nella casa dei segreti by Freida McFadden

autore:Freida McFadden [McFadden, Freida]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-02-28T15:19:59+00:00

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Mentre mi infilo sotto le coperte, sto ancora pensando alla pistola nascosta nel dizionario.

Il lampo negli occhi di Wendy quando me l’ha mostrata era inequivocabile. Non scherzava affatto. È talmente disperata da arrivare a pensare “o lui o me”. Ed è preoccupante. Perché sono queste le situazioni in cui inizi a commettere errori stupidi.

Prima o poi dovrò rivolgermi a Enzo. Lui sarà in grado di aiutarla meglio di me. Ma non posso chiamarlo adesso. È quasi mezzanotte e se vede una mia telefonata a quest’ora penserà di sicuro che voglio vederlo per fare sesso. Non mi va che si faccia l’idea sbagliata. Anche se c’è una piccola parte di me che non ha smesso di pensare a lui da quella notte in cui sono tornata da Albany.

Sono ancora arrabbiata con lui per il modo in cui è scomparso, ma non posso negare la gioia infinita che ho provato quando l’ho visto scendere da quell’auto. Mi colpisce il fatto che non mi sia mai sentita così con Brock. Ma francamente non credo che accadrà mai.

E non è giusto nei suoi confronti. Brock ha tante buone qualità. È un uomo equilibrato, che non mi abbandonerebbe mai nel momento del bisogno. Ne sono sicura.

Eppure, non sono ancora riuscita a parlargli di quello che sta succedendo con Wendy. Mi consiglierebbe di chiamare immediatamente la polizia senza farmi coinvolgere. Tipica soluzione da avvocato.

A quanto pare, devono essergli fischiate le orecchie perché mi arriva un suo messaggio.

Ti amo.

Digrigno i denti. Mio Dio, quante volte deve ripetermi che mi ama? Si aspetta che gli risponda, ma non ci riesco proprio in questo momento. Tutti questi “ti amo” mi tengono in ostaggio. Quindi, preferisco scattarmi un selfie mentre gli mando un bacio e glielo invio. È un po’ come dire ti amo, no? Lui risponde immediatamente.

Sei carina. Vorrei che fossi qui.

O mio Dio, possibile che tutto quello che dice mi faccia sentire in colpa per non essere andata a vivere con lui?

Poso il telefono, frustrata. Sto per andare a lavarmi i denti quando inizia a squillare. Immagino che sia Brock, considerato che non ho risposto al messaggio. Probabilmente mi chiederà se può venire qui. E dovrò garbatamente dirgli di no.

Ma quando controllo lo schermo, vedo che non è Brock. È Douglas.

Perché mi chiama a mezzanotte?

Rimango a fissare il cellulare per alcuni istanti, con il cuore che batte all’impazzata. Non esiste una sola buona ragione per cui il mio capo mi debba chiamare a quest’ora di notte. Sono tentata di lasciare partire la segreteria, ma alla fine rispondo.

«Millie». La sua voce sembra un po’ tesa. «Non ti ho svegliata, vero?»

«No…».

«Bene. Mi dispiace chiamarti a quest’ora, ma ho pensato che fosse meglio dirtelo al più presto. Dopo questa settimana, non avremo più bisogno che lavori per noi».

«Mi… mi stai licenziando?»

«Be’, non proprio. Diciamo che… ti sto lasciando andare. Wendy sembra sentirsi meglio e vorrebbe avere di nuovo un po’ di privacy in casa».

«Oh…».

«Non è che tu non abbia fatto un buon lavoro».

Grazie mille.

«È solo che una coppia sposata ha bisogno della propria intimità.

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