Missitalia by Claudia Durastanti

Missitalia by Claudia Durastanti

autore:Claudia Durastanti [Durastanti, Claudia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2024-03-15T00:00:00+00:00


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In una primavera piena di allergie, stavamo perdendo un mucchio di tempo perché eravamo in attesa di un paio di macchine da usare durante il viaggio. Grazie all’intercessione del Magnate, un’azienda automobilistica ce le avrebbe fornite gratis: dovevamo sponsorizzare le Campagnole in villaggi in cui gli asini continuavano a morire stecchiti per gli affanni. Il Magnate non si faceva mai vedere in ufficio, ma viveva tra noi attraverso costanti allusioni, c’era chi sosteneva di parlarci regolarmente al telefono o di accompagnarlo in trattorie di pesce a conduzione familiare dove veniva messo al corrente di imminenti stravolgimenti in Parlamento e dell’ingerenza del governo americano in faccende che lui, il collega predestinato, non poteva rivelarci per evitare la dispersione di informazioni e la perdita di fiducia che quell’uomo straordinario nutriva nei suoi confronti.

Karl invece aveva un atteggiamento molto pratico al riguardo, era riuscito a convincere il Magnate a finanziare una serie di reportage sulla magia e il mistero nella Val d’Agri e io, nonostante la scarsa familiarità con quelle tematiche, ero diventata la sua assistente. Di fatto aveva iniziato a chiedere il mio parere sempre più spesso e mi ritrovavo a prendere decisioni sulla base del puro istinto perché lui non voleva darmi indicazioni; dovevo crescere. E così, nel giro di meno di un anno, la mia posizione all’interno di quell’équipe era da considerarsi ideale, ma in realtà non riuscivo ad affermarmi completamente in un settore o nell’altro e Maria Sofia continuava a insistere affinché mi iscrivessi ad Antropologia o provassi a fare un concorso per diventare una addetta culturale nelle ambasciate. Le ossessioni dei miei capi mi erano lontane; non riuscivo ad appassionarmi agli scambi di regali tra gli argonauti del Pacifico occidentale né alle visioni apocalittiche e mariane delle contadine lucane, non sapevo molto di manifestazioni sciamaniche né di teorie dell’abisso. Avevo persino iniziato a rifiutare i loro inviti a uscire perché continuavano a presentarmi accademici con dolorosissime storie di esilio o alle prese con qualche studio clandestino. Sembravano condannati a una inevitabile marginalità, cosa per cui c’era bisogno di un alto egocentrismo o di un’alta vocazione e io ero troppo pigra per entrambi.

Nelle intenzioni iniziali del progetto, il materiale audiovisivo di Karl doveva essere integrato dalle ricerche di un Antropologo sulla modernizzazione di alcune manifestazioni magiche nelle sacche vermine del Meridione. A differenza di noi mezze tacche, un giorno l’Antropologo avrebbe trovato un vero lavoro e sarebbe diventato famoso, una di quelle figure che appaiono ancora oggi nei documentari della televisione e risultano sempre più intelligenti di quanto siano in realtà, per via degli occhiali dalla montatura larga e una certa aria da avanguardia europea.

Più che studiosi, noi altri eravamo procacciatori di polizze esistenziali: c’era sempre il problema di come rimediare i soldi, ma abbiamo imparato ad accogliere i finanziamenti del Magnate con la giusta dose di cinismo, fingendo di avere la competenza necessaria per craccare il codice della povertà meridionale. Eravamo estrattori di dati e, senza volerlo, anche noi abbiamo contribuito a creare un Sud in Miniatura, un parco divertimenti della crisi.



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