Luminous by Greg Egan

Luminous by Greg Egan

autore:Greg Egan
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 2012-02-02T23:00:00+00:00


L’infermiere che mi spinge ha l’aria di chi ha appena scoperto di trovarsi nell’ultimo luogo della Terra dove gli piacerebbe essere. Io sono d’accordo con lui, senza bisogno di dirlo, e muovo la testa per sfuggire al suo ghigno, ma l’immagine del soffitto sopra di me è ancor più sconcertante. I pannelli luminosi del soffitto sono così simili tra loro, e la distanza tra loro è così regolare, che mi pare di passare sempre per lo stesso punto.

Dico: — Dov’è Alice? Mia moglie?

— Niente visitatori, adesso. Ci sarà tempo più tardi.

— Ho pagato per una scansione. Se sono in pericolo di vita, bisogna avvertirli.

Tutto questo è scritto sul braccialetto, però; i computer l’avranno letto, non c’è bisogno di correre. La prospettiva di dover affrontare il trasferimento entro poche ore o pochi minuti mi riempie di paura claustrofobica, ma meglio quello che un ritardo nel prendere gli accordi.

L’infermiere dice: — Penso che lei si sbagli.

— Come?

Mi sforzo di tornare a guardarlo. Ha un brutto sorriso, come un buttafuori di un night club che ha appena visto qualcuno con il tipo sbagliato di scarpe.

— Ho detto che lei si sbaglia. Nei nostri registri non c’è nessun pagamento per una scansione.

Io sbotto, indignato: — Ho firmato oggi il contratto!

— Certo, certo. — Infila la mano in tasca e tira fuori una lunga fascia di cotone, poi me la caccia nella bocca. Ho le braccia legate ai fianchi; la sola cosa che possa fare è brontolare in protesta, e soffocare a causa del cotone e della saliva.

Qualcuno si porta davanti alla barella e comincia a sussurrare in latino, camminando con noi.

L’infermiere dice: — Non se la prenda. I fortunati sono solo la punta dell’iceberg. La cresta dell’onda. Quanti di noi possono appartenere a una simile élite?

Io tossisco e mi sento soffocare, lotto per prendere fiato e rabbrividisco per il panico; poi mi calmo e mi costringo a respirare lentamente col naso.

— La punta dell’iceberg! Pensa che il cervello organico si muova per qualche specie di magia? Da un posto all’altro? Da un istante all’altro? Crede che un pezzo vuoto di spazio-tempo possa venire ricostruito, fino a dare un’entità complessa come un cervello umano, senza sogni di trasferimento? Il mondo fisico incontra la stessa difficoltà a spostare i dati che incontra qualsiasi computer. Sa quanto sforzo occorre, anche solo per tenere fermo un atomo nello stesso punto? Pensa che ci possa essere un unico Sé, coerente e cosciente, che sopravvive nel tempo? Senza che si formino e muoiano, attorno a esso, un miliardo di menti frammentarie? I sogni del trasferimento fioriscono e poi svaniscono nell’oblio. L’aria ne è piena. Osservi!

Giro la testa e guardo le pareti. La barella è circondata da convoluti vortici di luce, da cortine color dell’arcobaleno che assomigliano a pieghe cerebrali, e che fluiscono, ondeggiano, e danno origine a versioni ridotte di se stesse.

— Che cosa credeva, di essere Mister Alto Papavero? Una persona su un miliardo? Quella che comanda?

Mi sento attraversare da uno spasmo di repulsione e di panico. La saliva mi è andata di traverso e mi soffoca, rabbrividisco di paura e di freddo.



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