L'aquila e il deserto by Sergio Grea

L'aquila e il deserto by Sergio Grea

autore:Sergio Grea [Grea, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Amazon Publishing
pubblicato: 2018-10-01T22:00:00+00:00


Capitolo 27

Adelaide, Australia, 17 marzo

Guardo Solène. Butta giù l’ultimo sorso di caffè, dà un’occhiata al blocco di appunti, lo chiude, lo riapre. Storce il naso.

«Non so più scrivere» brontola. «Ho perso la mano perché quello spaventapasseri di Mark Scott mi innervosisce e mi fa perdere la bussola. Dovevi svegliarmi, ieri sera, così ti raccontavo qualcosa, ora invece devo correre.»

«Dormivi come un sasso.»

«Dovevi svegliarmi lo stesso.»

I raggi del sole del primo mattino si intrufolano tra i suoi capelli, li accarezzano, li fanno risplendere. E come ho fatto stanotte lungo le ore di sonno perdute, mi chiedo di nuovo se ho il diritto di esporre Solène a un rischio così grande. Se posso giocare con la sua vita senza che lei lo sappia. Se domani devo vederla salire su quel treno sapendo già che non sarà il viaggio di lavoro che crede di fare ma solo una trappola per un assassino che ha lei come esca.

«Be’, non hai niente da dire?» Afferra lo zainetto, gira intorno al tavolo e mi bacia sulla guancia, poi si ritrae e mi scruta. «No, meglio che tu non dica niente, stamattina hai la faccia di quando ti conviene stare zitto.»

La trattengo per un braccio.

«Lo spaventapasseri non vuole che tu vada a Tarcoola?»

«Certo che non vuole.»

«Perché?»

«Ralph, sono in ritardo… Perché fino a Tarcoola si va col treno Ghan, e il treno Ghan è quello che porta anche a Alice Springs, e a Alice Springs c’è il monolito di Uluru, e il monolito di Uluru è una delle caverne del cielo dove dormono le anime degli sciamani defunti, e la gente che il treno porta fin lassù con i loro schiamazzi ne disturba il sonno eterno… Quindi, secondo Mark Scott, chiunque salga sul Ghan dissacra il culto sacro agli aborigeni.»

«Che discorso è?»

«Chiedilo a lui.» Riesce a divincolarsi. «E così ora sai con che personaggio ho a che fare tutti i giorni.»

«Ci sono leggi che proteggono i riti e le usanze degli aborigeni. Qui le fanno rispettare, non ci scherzano.»

«Mark fa parte della commissione che le negozia con il governo di Canberra, quindi le leggi le conosce meglio di te e di me, ma è così che la pensa. Ciao.»

Corre via.

Chiamo un taxi. Sto andando alla polizia ma non ho ancora deciso cosa dire e cosa fare. Stanotte ho pensato di prendere Solène, salire sul primo aereo per Londra e chiudere così la faccenda. Ma non è una soluzione. In giro ci sono un mandante, un intermediario e un assassino. Hanno ucciso Ziarat e ora hanno nel mirino noi due. Fuggendo non risolveremmo niente perché potrebbero rintracciarci ovunque, e inoltre non aiuteremmo a fare giustizia per quanti ne sono già stati vittime. E comunque, è stato soltanto un fugace pensiero nel cuore di una notte lunga e stancante. Non mi è mai piaciuto scappare.



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