La Valle dell'Eden by John Steinbeck

La Valle dell'Eden by John Steinbeck

autore:John Steinbeck
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
editore: Bompiani
pubblicato: 2014-10-28T23:00:00+00:00


Capitolo 24

1.

Mi sono chiesto come mai alcune persone siano meno colpite e sconvolte di altre dalle realtà della vita e della morte. La morte di Una aveva levato la terra da sotto i piedi di Samuel, ne aveva minato le difese lasciando entrare la vecchiaia. E d’altra parte Liza, che certamente amava la sua famiglia quanto l’amava Samuel, non ne era stata devastata né alterata. La sua vita continuava come prima. Aveva sofferto, ma era sopravvissuta al dolore.

Forse Liza accettava il mondo come accettava la Bibbia, con tutti i suoi paradossi e i suoi rovesci. Non le piaceva la morte ma sapeva che c’era; e quando arrivava non se ne stupiva.

Samuel era capace di riflettere, scherzare e filosofeggiare sulla morte, ma non ci credeva davvero. Del suo mondo la morte non faceva parte. Era immortale, lui come anche tutto quello che lo circondava. Quando poi la morte arrivava davvero era un insulto, una negazione di quell’immortalità che sentiva profondamente; e quell’unica incrinatura nel suo muro faceva crollare tutto. Credo che avesse sempre pensato di potersi liberare della morte ragionando. Era una nemica personale, che lui poteva sconfiggere.

Per Liza era solo la morte: la cosa promessa e attesa. Lei era capace di andare avanti, e con tutto il suo dolore mettere anche una pentola di fagioli in forno, preparare sei torte rustiche, calcolare con precisione quanto cibo sarebbe stato necessario per sfamare come si deve i partecipanti al funerale. E nel suo dolore poteva assicurarsi che la camicia di Samuel fosse candida, che il completo di lana nero fosse ben spazzolato e senza macchie e che avesse le scarpe lucide. Forse per un buon matrimonio bisogna mettere insieme due tipi così, con risorse e doni tanto diversi.

Se Samuel l’avesse accettata, forse sarebbe stato anche in grado di riprendersi meglio di Liza, ma era proprio il processo di accettazione a farlo a pezzi. Liza lo tenne attentamente d’occhio, dopo la decisione di andare a Salinas. Non aveva ben capito cosa avesse in mente di fare ma, da madre brava e attenta, sapeva che qualcosa aveva in mente. Era una donna realista. Se tutto il resto era a posto, lei era ben felice di andare a trovare i suoi figli. Era curiosa di vedere loro e i suoi nipoti. Non era legata ai posti. Li vedeva solo come tappe dove riposarsi lungo la strada che porta al Cielo. Non amava il lavoro in sé, ma lo faceva perché c’era e andava fatto. Ed era stanca. Le era sempre più difficile combattere i dolori e gli acciacchi che cercavano di costringerla a letto al mattino. Non che fossero mai riusciti ad averla vinta.

E poi aspirava al Cielo come a un luogo dove i vestiti non si sporcavano e il cibo non bisognava cuocerlo e i piatti non bisognava lavarli. In cuor suo, in Cielo c’erano cose che non approvava fino in fondo. Prima di tutto si cantava troppo, e poi non capiva come anche gli Eletti potessero sopravvivere tanto a lungo nella celestiale pigrizia che era stata promessa loro.



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