La dea cieca by HOLT Anne

La dea cieca by HOLT Anne

autore:HOLT Anne
La lingua: ita
Format: mobi
ISBN: 9788806198978
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2010-01-15T23:00:00+00:00


Era di una bellezza folgorante, ed era anche l’unico oggetto di lusso che Hanne Wilhelmsen possedesse. Come tutti gli oggetti di lusso, non avrebbe potuto permetterselo con il suo stipendio. Ma grazie al contributo economico di una dottoressa, ora per sei mesi all’anno poteva godersi la libertà con una Harley-Davidson del 1972. Era rosa. Proprio rosa. Rosa Cadillac, con le parti cromate belle lucide. Adesso era in cantina, un locale tinteggiato di giallo che lei aveva trasformato in laboratorio per i suoi hobby. Lo illuminava con una vecchia lampada a petrolio, e in un angolo aveva aperto un condotto di aerazione nel muro senza chiedere il permesso al condominio. Lungo le pareti c’erano diversi scaffali Ikea pieni di utensili; su quello più in alto campeggiava un televisore portatile in bianco e nero.

Il motore della Harley era smontato sul bancone. Hanne ne stava pulendo i pezzi a uno a uno, con i cotton-fioc. Soltanto il meglio per la sua moto. «Manca ancora un secolo a marzo», si disse, e al solo pensiero della prima uscita primaverile provò un brivido di eccitazione. Sarebbe stata una giornata splendida e calda, e la strada sarebbe stata costellata di pozzanghere sporche. Cecilie si sarebbe seduta dietro di lei, il brontolio regolare del motore avrebbe riempito le loro orecchie. L’unica nota stonata era quel maledetto casco. Anni prima, Hanne aveva attraversato gli Stati Uniti da costa a costa sfoggiando una bandana con la scritta «Fuck helmet laws», fanculo alla legge sul casco. In patria era una poliziotta e guidava con il casco in testa. Non era la stessa cosa. La sensazione di libertà un poco svaniva, perché parte della gioia di andare in moto stava nel pericolo e nella carezza del vento sulla pelle, negli odori che l’aria portava.

Hanne si costrinse a smettere di fantasticare e accese la TV per seguire il telegiornale della sera. Era già iniziato e l’atmosfera si era già surriscaldata. Tre giornalisti avevano pubblicato insieme un libro sui rapporti dell’Arbeiderpartiet con i servizi segreti; ovviamente, c’era chi non aveva digerito certe loro affermazioni. Soltanto uno degli autori era presente, e dall’etere gli piovevano addosso accuse d’ogni tipo: speculazioni e dichiarazioni prive di prove documentarie, giornalismo dilettantesco e così via, senza pietà. Il giornalista, un bell’uomo sulla quarantina coi capelli sale e pepe, rispondeva agli attacchi con un tono così misurato che nel giro di pochi minuti Hanne era certa che avesse ragione. Dopo avere seguito il dibattito per un po’, riprese a lavorare sul motore della Harley. Le valvole erano sempre sporche, dopo tanto tempo.

D’improvviso, il programma catturò nuovamente la sua attenzione. Il conduttore, che sembrava propendere per gli autori, aveva fatto una domanda a uno dei loro critici. Gli aveva chiesto di confermare che i servizi segreti non svolgevano incarichi e non impiegavano materiali che non fossero pagati solo ed esclusivamente dal denaro pubblico. L’interlocutore, un grigio figuro dai grigi vestiti, confermò allargando le braccia.

- Dove diavolo li troveremmo altri soldi, se no?

Quella domanda retorica chiuse la discussione, e Hanne tornò a concentrarsi sul suo lavoro finché Cecilie non apparve sulla porta.



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