Knight by B.B. Reid

Knight by B.B. Reid

autore:B.B. Reid [Reid, B.B.]
La lingua: ita
Format: epub
Google: UBBmDwAAQBAJ
editore: Always Publishing
pubblicato: 2018-12-14T23:00:00+00:00


MIAN

Trovammo Anna in una stanza dalle pareti blu, le modanature dorate, un divanetto per due persone azzurro cielo e un camino. Stava guardando fuori dalla finestra facendo finta di non notare l’attenzione di Lucas dall’altra parte della stanza. Nel momento in cui entrammo, lei saltò in piedi, guardò torva Lucas e corse verso di noi.

«Stai bene davvero! Oh, Mian! Mi sei mancata!» Saltellava su e giù in quel modo adorabile di cui solo lei era capace, ma quando non rispecchiai la sua contentezza, lei si fermò. «È tutto a posto?» Il suo sguardo minaccioso riapparve e si puntò su Angel quando lui mi aggirò con Caylen ancora in braccio.

«Stavo per chiederti la stessa cosa».

La domanda nei suoi occhi mi spinse a marciare verso Angel con le mani sui fianchi. Aspettai che mettesse giù Caylen e ignorai il modo in cui il mio cuore ebbe un fremito quando gli posò una mano sulla schiena perché rimanesse saldamente in equilibrio e non si mosse fino a che non fu certo che Caylen non sarebbe caduto.

Quando sospirò e si rimise dritto, mi dava ancora la schiena. Non riuscivo a sopportare la piega divertita delle sue labbra, quando si girò ad affrontarmi.

«Sì, Mian?»

«Perché lei è qui?»

La sua espressione confusa, ancor prima che parlasse, era sincera. «C’è qualcosa che non va?»

«Sì» sibilai. «Non la voglio qui. Deve andare a casa».

Dove sarà al sicuro… e lontana da Lucas.

Con la coda dell’occhio riuscii a vedere il modo in cui lui si irrigidì, quando io pretesi che venisse mandata via.

«Ho fatto qualcosa di sbagliato?» La nota ferita nella voce di Anna mi fece contorcere lo stomaco.

«Ma certo che no» mi affrettai a rassicurarla. «Ma non è sicuro qui». Mi girai di nuovo a fronteggiare Angel. «E tu lo sai».

«Sua madre è scomparsa un paio di giorni fa» mi spiegò Angel.

«E un tizio», grugnì Z, «si è presentato a cercarla».

«Mi ha spaventata» concluse poi Anna. «Sono tornata a casa da scuola oggi e ho trovato la porta sfondata a calci. Non sapevo che altro fare».

Merda. «Anna, mi dispiace». Angel e la sua famiglia stavano lentamente strappando via da me tutto ciò che c’era di umano, ma invece di prendermela con loro, presi tra le braccia la mia amica. «Sono un’idiota».

Lei annuì, con la testa nascosta contro la mia spalla. «Va bene. Non lo sapevi».

Ancora non ero convinta che fosse in alcun modo più sicuro qui, ma non c’era possibilità che le negassi di restare. Questa poteva anche non essere casa mia, ma se Angel voleva questo matrimonio, avrebbe fatto meglio a dare protezione alla mia amica.

«La metteremo nella camera accanto alla nostra» mi sussurrò all’orecchio lui. Il suo respiro caldo mi scivolò sulla pelle e mi costrinsi a lasciar andare Anna, prima che avvertisse il mio intero corpo tremare per lui.

«E la scuola? Non può rimanere indietro». Anna sognava di diventare dottore e migliore era la scuola in cui sarebbe riuscita a entrare, maggiori sarebbero state le possibilità che un giorno portasse lo stetoscopio.

«Le procurerò i compiti» rispose Z.

«Mian ha ragione».



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