Il lago della vita by Vari (Gianni Pilo)

Il lago della vita by Vari (Gianni Pilo)

autore:Vari (Gianni Pilo) [Vari (Gianni Pilo)]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: racconti, horror, copertina
pubblicato: 1987-12-31T23:00:00+00:00


10. La discesa nell'abisso

Blacky Cain afferrò la pistola e gli altri seguirono il suo esempio prontamente, mentre i guerrieri Dordoni si lanciavano in avanti con le spade sguainate e i volti deformati dall'ira.

«Non sparate!», urlò Clark con espressione tesa.

Lurain era scattata ponendosi davanti ai Nobili che caricavano e al padre fanatico, per fermarli con un gesto imperioso.

«Aspettate!», gridò. «Sono stranieri venuti da fuori, e non sanno di dire delle bestemmie. Non chiederanno mai una cosa simile quando avranno capito che è un sacrilegio.»

«E così», Clark digrignò i denti, «ti stai rimangiando il patto che avevi fatto con me!»

«Non ti capisco, straniero», disse la ragazza freddamente e si voltò verso Kimor. «Padre, perdonerete la loro ignoranza?»

«Dovrebbero essere trucidati per una simile bestemmia», disse Kimor ferocemente. Ma, lentamente e con riluttanza, rimise a posto la spada e disse: «Sono perdonati perché, in quanto stranieri, non conoscono la Legge. Ma un'altra bestemmia del genere, una sola occhiata al Pozzo Sacro, significherà per loro la morte».

«Sembra che la ragazza abbia fatto il doppio gioco», disse Blacky Cain con voce dura. «Dovremo tentare di calarci giù per il pozzo? Mi sembra un suicidio scendere quelle dannate scale, ma lo faremo se ce lo chiederai.»

«Mettete via le pistole.» Clark si rivolse al gangster e agli altri. «Sono troppo numerosi per noi, e accorrerebbe l'intera città. Proveremo a entrare nel pozzo più tardi.»

Quindi si voltarono verso Kimor e Lurain. La ragazza non manifestò alcun segno di emozione quando incontrò lo sguardo di Clark duro e accusatore.

«Noi ritiriamo la nostra richiesta poiché è in contrasto con le vostre Leggi», disse Clark al vecchio e fiero Signore di Dordona.

«È giusto quello che dici», disse Kimor con viso truce, «dato che nessun uomo, per secoli, è stato mai autorizzato a entrare nel Pozzo Sacro.»

Quindi continuò: «Vi sarà offerta una dimora, del cibo e del vino. Se tu vorrai combattere al nostro fianco contro i Rossi, il tuo aiuto sarà ben accetto. Ma, che tu ci aiuti o no, non potrai avvicinarti a questo pozzo. Ti verrà proibito d'ora in poi entrare in questo Tempio, e la punizione se trasgredisci sarà la morte».

«Comprendiamo», disse Clark ermeticamente. Cercò ancora il volto di Lurain per lanciarle uno sguardo pieno di disprezzo.

Due dei guerrieri dall'armatura nera, a un cenno di Kimor, accompagnarono Clark e i suoi uomini fuori dal Tempio. Li condussero lungo le strade in rovina, mentre gli abitanti li osservavano con curiosità.

La mente di Clark era agitata da pensieri amari. Lurain lo aveva ingannato con abilità: non aveva mai avuto alcuna intenzione di mantenere fede alla promessa che gli aveva fatto. Ora si trovava qui a Dordona ma, come sempre, erano molto lontani dal lago splendente.

Le due guardie li lasciarono al di fuori di un edificio vecchio e scolorito, di pietra nera, con l'impegno di portar loro da mangiare e da bere. L'interno della costruzione era costituito da una camera scura e tenebrosa, con l'arredamento e il pavimento coperto di polvere, dove ogni cosa trasudava antichità.

«Proprio come in un mausoleo!», borbottò Mike Shinn con disgusto, mentre gettava lo zaino in un angolo per sedervicisi sopra.



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