Heim Scott - 2008 - Le sparizioni by Heim Scott

autore:Heim Scott [Heim Scott]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, Suspense
ISBN: 9788865591529
Google: DYCXmwEACAAJ
Amazon: 8865591528
editore: BEAT
pubblicato: 2013-01-01T23:00:00+00:00

Sette

A volte sembrava che tutto quel che mia madre aveva fatto di recente - i suoi inganni, le truffe cui aveva sottoposto le famiglie in lutto e gli amici, e adesso la cattura di Otis - fosse vergognoso, vile, mostruoso. E mi sentivo in colpa almeno quanto lei, perché avevo consentito che accadesse. Per tre gelide giornate, facendo avanti e indietro tra casa e ospedale, cercai possibili rimedi e soluzioni. Ma sembrava che nulla potesse placare la confusione che mi regnava nel cervello. L'unico sollievo consisteva nel pensare al peggio. A peccati più gravi dei nostri. Da qualche parte, in una buia camera da letto in un'altra città invasa dalle foglie secche, un padre chiude a chiave la porta e si avvicina al letto di suo figlio. Nel giardino di un vicino, un fiore selvatico dai petali appuntiti e carichi di esalazioni soffoca con il suo veleno le rose rosse. Da qualche parte un aereo sta precipitando; un telefono squilla nel cuore della notte. Il ragno se ne sta in agguato sopra la pantofola. L'uccello piomba a testa in avanti contro il vetro di una finestra che credeva aperta. Lo strangolatore esamina tutte le gole del quartiere, in cerca della sua vittima. Il collo trova il nodo scorsoio, i piedi scalciano in aria, a vuoto.

Dopo aver scoperto Otis, cominciai ad avvertire i primi sintomi di astinenza. I pruriti improvvisi e la nausea; la paranoia e le deliranti esplosioni di dolore. Erano passati quasi due anni dall'ultima volta che avevo trascorso tre giorni senza metamfetamina, e non ero certo di poterne uscire incolume. Così una sera, preso dalla disperazione, mi misi a costeggiare Carey Park, sperando di trovare uno spacciatore.

Avevo imparato i segreti di quel parco un'estate della mia adolescenza (più o meno alla stessa età di Otis, mi dissi). Carey era molto più di uno stagno per le anatre e di un'area giochi; molto più di un campo da golf in lieve pendenza. Era un parco, così scoprii, dove a volte si spacciavano acidi, erba e cocaina. Era un parco dove gli uomini - non più giovani, sovrappeso, con gli sguardi bassi e un'ingannevole fede al dito - venivano spesso a caccia di sesso. Non parlai mai a mia madre o ai miei amici di quei segreti che avevo appena scoperto. Invece, cominciai ad andarci la sera tardi, in macchina. Mi trattenevo alla luce grigiastra della luna, sulla riva del fiume piena di impronte di scarpe e tracce di sesso consumato, aspettando che qualcuno si avvicinasse o mi facesse delle avance. Spesso mi fermavo da solo nel bosco che segnava il confine esterno del parco, le cuffie alle orecchie e il volume al minimo, guardando il luccichio del fiume in attesa che qualcun altro si facesse vedere. Mi sentivo invadere dalla febbre alla sola, semplice idea di ciò che sarebbe potuto accadere. Il più delle volte finivo per tirarmi indietro. Ma c'erano altre notti, meno frequenti, in cui accettavo le offerte, mi stonavo con qualunque droga mi offrissero e facevo i miei primi esperimenti di sesso anonimo.

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