Fare femminismo by Giulia Siviero

Fare femminismo by Giulia Siviero

autore:Giulia Siviero [Siviero, Giulia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Nottetempo
pubblicato: 2024-04-11T22:00:00+00:00


Donne in sciopero, casca il mondo29

Ai poliziotti che pretendono di tenerle tutte su un’unica carreggiata, una delle organizzatrici del corteo indica la folla di donne che dalle cinque del pomeriggio si è radunata sulla Fifth Avenue di New York: “Per cortesia, giratevi e guardate dietro di voi,” dice esasperata. Le donne intorno e poi, a cascata, le altre migliaia alle loro spalle iniziano a cantare: “Guarda dietro, guarda dietro!” In pochi secondi la polizia si vede costretta a dare l’ordine, prima non emanato, di bloccare la strada e cinquantamila femministe partono sfilando a braccia incrociate e occupando la Fifth Avenue da marciapiede a marciapiede nell’ora di punta.

È il 26 agosto del 1970 e la Women’s Strike for Equality March è stata organizzata in occasione del cinquantesimo anniversario dall’entrata in vigore del XIX emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti che aveva riconosciuto alle donne il diritto di voto. Ufficialmente voluto dalla National Organization for Women, il corteo è stato in realtà preparato da più di cinquanta gruppi. Ci sono sia i movimenti radicali sia quelli emancipazionisti che, pur nelle differenze di pratiche e obiettivi, riescono a superare i loro disaccordi. Propongono, per quella giornata, di interrompere il lavoro, tutto il lavoro, quello mal pagato e quello non pagato affatto. Betty Friedan di NOW, che nel 1963, con una buona dose di sarcasmo, ha descritto nella Mistica della femminilità la strana inquietudine di milioni di donne statunitensi che pretendono qualcosa di più del marito, dei figli e della casa, chiede che le donne che lavorano negli uffici come segretarie mettano le custodie sulle loro macchine da scrivere, che le cameriere sospendano il servizio ai tavoli, che le donne delle pulizie smettano di pulire e che chiunque stia svolgendo una mansione per la quale un uomo sarebbe pagato di più si fermi. Oltre alla sottrazione dal lavoro retribuito, alle donne di tutto il paese viene chiesta anche l’astensione da qualsiasi incombenza domestica. Lo sciopero ha lo scopo di mostrare le limitate opportunità di lavoro per le donne, la disparità di retribuzione tra i sessi e l’ineguale distribuzione dei compiti domestici.

Il corteo si muove e si ingrossa a mano a mano lungo il percorso. Ci sono ottantenni e adolescenti senza reggiseno, donne delle Pantere Nere e centraliniste, cameriere e operaie portoricane, infermiere in uniforme e giovani madri con i bambini sulle spalle. Le manifestanti invitano le donne che incrociano per strada a unirsi a loro, gridano: “Don’t iron while the strike is hot!”30, “I am not a Barbie doll”, “Storks fly – Why can’t mothers”, “We are the 51% minority”, mentre alcuni uomini provano a prendersi la scena: c’è chi si presenta con indosso un reggiseno dicendo in modo beffardo “se non ne porti uno, lo farò io”, c’è chi lancia delle monetine sul corteo mostrando cartelli che invitano le donne a tornare in cucina e c’è chi schiamazza “sei piuttosto bella per essere oppressa”.

In concomitanza con l’azione di New York, gruppi di donne in quasi cento città del paese organizzano cortei, comizi pubblici,



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