Europa sovrana by Pier Carlo Padoan & Paolo Guerrieri

Europa sovrana by Pier Carlo Padoan & Paolo Guerrieri

autore:Pier Carlo Padoan & Paolo Guerrieri [Padoan, Pier Carlo & Guerrieri, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Anticorpi
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2024-04-15T00:00:00+00:00


4.

Dall’integrazione monetaria all’unione economica*

1. L’Unione monetaria: fattori economici, politici e di sicurezza

L’Unione monetaria europea è una costruzione imponente ma lasciata a metà e di conseguenza ancora fragile ed esposta al rischio di essere travolta, in assenza di ulteriori riforme, da altre crisi quali quelle scoppiate nel recente passato a livello globale. Tra i progetti da completare è il più importante.

Come già anticipato nel primo capitolo, dopo il crollo del sistema di Bretton Woods, mentre il resto del mondo si adattò a un sistema di cambi flessibili, i paesi europei iniziarono un lungo percorso verso l’integrazione monetaria. Un cammino caratterizzato da varie fasi, tra queste le più rilevanti rappresentate dal Sistema monetario europeo negli anni Ottanta e dall’Unione monetaria negli anni Novanta e all’inizio del Duemila.

La decisione di adottare l’euro, che molti ritennero prematura, si è poi dimostrata quella giusta di fronte alle perturbazioni che hanno sconvolto negli ultimi quindici anni a livello globale i mercati monetari e finanziari. Anche perché integrazione monetaria e integrazione reale in Europa sono sempre state strettamente interconnesse e si sono sostenute a vicenda. L’errore, semmai, è stato adottare la moneta unica senza portare a compimento le necessarie riforme domestiche e istituzionali per far funzionare appieno l’Unione monetaria.

Il completamento dell’unione monetaria non può essere più rinviato. Le direzioni lungo cui muoversi sono sia attuare un consolidamento all’interno della resilienza finanziaria dell’UEM, attraverso il completamento dell’unione bancaria e la costruzione di un mercato unificato dei capitali, sia affermare un ruolo molto più esteso all’euro a livello internazionale. Anche in questo caso la sfida presenta una doppia dimensione, domestica e internazionale, strettamente collegate e che si influenzano a vicenda. Accanto all’unione monetaria sarà poi necessario fare progressi verso una unione fiscale, come discuteremo più oltre.

L’evoluzione dell’integrazione monetaria europea, come mostrato nel primo capitolo, ha attraversato varie fasi nei decenni successivi al crollo di Bretton Woods e ha comportato cambiamenti profondi di carattere istituzionale dettati dall’obiettivo primario di salvaguardare e consolidare il processo più generale di integrazione dell’Europa. Vi hanno concorso fattori economici, politici e di sicurezza, e la loro interazione ha determinato il cammino verso l’unificazione monetaria dei paesi europei. Ma cosa intendere con “economia” e “politica” in questo contesto? Alla domanda si cerca di rispondere in questo capitolo continuando ad adottare concetti e modelli analitici tratti dall’approccio già ricordato di Economia politica internazionale (Cohen, 2008), qui basato su due pilastri concettuali. Uno di carattere macroeconomico, che consentirà di chiarire i costi e benefici dell’integrazione monetaria. Secondo l’approccio tradizionale del cosiddetto “trilemma” della politica economica di Mundell e Fleming (in seguito sviluppatosi nell’impossibile quartetto), un paese non può beneficiare contemporaneamente di tre condizioni rappresentate da: piena mobilità dei capitali, tassi di cambio fissi (o ancorati) e una politica monetaria indipendente (e il libero commercio) (Padoa-Schioppa, 1988). Non si può avere tutto e ogni paese sarà costretto a rinunciare a una di queste condizioni, perché incompatibile con le altre due. Ma non si può stabilire ex ante quale condizione abbandonare. In via di principio vi sono varie soluzioni da poter adottare.



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