Einstein, Freud e la guerra. Utopia, realismo e geopolitica by Perrella Ettore

Einstein, Freud e la guerra. Utopia, realismo e geopolitica by Perrella Ettore

autore:Perrella Ettore [Ettore, Perrella]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: I Quaderni di Polimnia / 16
editore: Polimnia Digital Editions
pubblicato: 2024-02-15T23:00:00+00:00


5. Freud e la guerra (1932)

L’articolo del 1915, quindi, spiega benissimo perché Einstein si sia rivolto proprio a Freud, nel 1932. Vediamo ora come Freud replicò alle affermazioni di Einstein. Inizia dicendo d’aver accettato di rispondere, quando la lettera gli era stata annunciata, pensando che avrebbe avuto dei contenuti diversi, cioè che Einstein lo interrogasse sulla psicanalisi, come lui s’interrogava sulla fisica, insomma che si sarebbe trattato d’un confronto fra due discipline diversissime, come la psicanalisi e la fisica. Invece la lettera di Einstein non partiva affatto da un confronto fra le rispettive discipline.

Mi aspettavo che Lei avrebbe scelto un problema al limite del conoscibile al giorno d’oggi, cui ciascuno di noi, il fisico come lo psicologo, avrebbe potuto aprirsi la sua particolare via d’accesso, in modo che da diversi lati ci si potesse incontrare sul medesimo terreno. Ma poi Lei mi ha sorpreso ponendomi il problema di che cosa si possa fare per tenere lontana dagli uomini la fatalità della guerra. Sono stato spaventato per prima cosa dall’impressione della mia – starei quasi per dire: della nostra – incompetenza, poiché questo mi sembrava un compito pratico che spetta risolvere agli uomini di Stato29.

Freud ammette subito d’essere stato preso in contropiede. Pensava che la politica fosse un problema per i politici, non per gl’intellettuali. Invece Einstein non lo pensa. Einstein è forse un filosofo migliore di Freud, perché gli pone un problema che non riguarda la politica, e tanto meno la fisica o la psicanalisi, ma quella che oggi potremmo forse chiamare l’etica politica.

Del resto, se Einstein si rivolge proprio a Freud, invece che a un filosofo, non è forse perché era lo stesso Freud che ha detto che la psicanalisi, l’educazione e la politica sono tre mestieri impossibili, proprio perché tutte queste attività richiedono di prendere delle decisioni immediate, senza farsi supportare da un sapere già dato per scontato?

Nonostante la sorpresa e lo spavento iniziali, tuttavia, Freud situa subito la lettera di Einstein nel suo giusto contesto:

Ma ho compreso poi che Lei ha sollevato la domanda non come ricercatore naturale e come fisico, bensì come un amico dell’umanità, che aveva seguito gli incitamenti della Società delle Nazioni così come fece l’esploratore polare Fridtjof Nansen allorché si assunse l’incarico di portare aiuto agli affamati e alle vittime senza patria della guerra mondiale30.

Freud interpreta quindi la lettera di Einstein come un atto simile a quello di Nansen, un esploratore e politico norvegese che era riuscito a far avere, tramite la Società delle Nazioni, dei passaporti ai quattro milioni di apolidi prodotti in Europa dagli esiti della prima guerra mondiale31, e che di conseguenza aveva anche ottenuto il premio Nobel per la pace nel 1922. Freud pensa forse che Einstein seguisse un’inclinazione umanitaria? Per nulla, visto che Nansen era anche un uomo politico. Direi invece che interpreta – ed accoglie – la lettera di Einstein come un gesto dettato da un’etica politica superiore alle opinioni divergenti delle varie nazionalità e degli stati.

Prima di ricevere la lettera, Freud pensava che i problemi politici fossero di competenza degli «uomini di Stato».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.