Cose che abbiamo dimenticato. Things We Left Behind by Lucy Score

Cose che abbiamo dimenticato. Things We Left Behind by Lucy Score

autore:Lucy Score [Score, Lucy]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822774439
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2024-02-19T23:00:00+00:00


22

Sloane alla riscossa

Sloane

Ventidue anni prima

Sei giorni. Tanto era stato il tempo trascorso da Lucien era rimasto dietro le sbarre. Aveva compiuto diciotto anni e si era perso la sua cerimonia di diploma delle superiori per colpa mia. Be’, tecnicamente per colpa del suo orribile, disgustoso mostro di padre, ma anche perché non gli avevo dato ascolto.

La notte del suo arresto, avevo raccontato ai miei genitori tutto quello che sapevo. Non erano stati felici di scoprire che avevo tenuto loro nascosto un segreto del genere. La loro delusione verso di me non aveva fatto altro che farmi sentire persino peggio.

Mio padre aveva lasciato in sospeso ogni cosa e stava lottando con le unghie e con i denti per tirare Lucian fuori dalla prigione della contea. Da quello che ero venuta a sapere, attraverso domande mirate e origliando in modo spudorato, il comandante Ogden aveva fatto pressione affinché Lucian venisse processato come un adulto. Il giudice era sembrato d’accordo con lui e aveva fissato la cauzione all’astronomica cifra di duecentocinquantamila dollari durante l’udienza preliminare, a cui non mi era stato permesso di partecipare.

Secondo quanto mamma aveva detto a Maeve al telefono, a papà per poco non era venuto un aneurisma su due piedi.

Quello stesso giorno, stavo ascoltando fuori dall’ufficio di papà, quando aveva ricevuto una telefonata dal pubblico ministero, il quale aveva suggerito che Lucian accettasse un patteggiamento di otto anni in una prigione statale. Mio padre, uno degli esseri umani più buoni e gentili dell’intero universo, aveva detto al pubblico ministero di andare a farsi fottere.

Nel frattempo, mamma aveva fatto visita due volte alla madre di Lucian da quando era uscita dall’ospedale con un paio di costole rotte. In entrambe le occasioni, la donna si era rifiutata di parlare di Lucian o di quanto fosse davvero successo quella notte. Aveva anche rifiutato l’offerta di mamma che venisse a stare da noi “fino a che le cose non si fossero sistemate”.

Sembrava che Ansel Rollins si stesse comportando bene, almeno per il momento.

La notte precedente, avevo origliato i miei genitori mentre parlavano sul portico anteriore. Papà aveva affrontato con mamma la questione di chiedere un secondo mutuo per la cauzione di Lucian.

«Tesoro, certo che lo faremo. Non possiamo lasciarlo dietro le sbarre».

In quell’istante, mi ero resa conto di quale privilegio fosse crescere con dei genitori che erano delle brave persone. Avevo premuto il volto in lacrime contro il vetro interno della finestra e li avevo terrorizzati a morte gridando: «Potete usare anche i miei risparmi per il college!».

Provenivo da una famiglia di eroi e non avevo intenzione di restarne fuori. Di sicuro non dopo che il mio errore aveva causato quella situazione.

Avevo un piano.

Avevo fatto sufficienti ricerche sulle relazioni abusive nell’arco dell’ultimo anno perché la bibliotecaria iniziasse a rivolgermi delle strane occhiate ogni settimana, quando prendevo in prestito una nuova sfilza di libri.

Sapevo che non avrei dovuto incolpare la signora Rollins. Era una vittima di violenza domestica. Ero abbastanza esperta da comprendere che gli abusi sistematici causavano alla psiche problemi che gli altri non potevano neppure immaginare.



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