Christie Agatha - 1952 - Fermate il boia by Christie Agatha

Christie Agatha - 1952 - Fermate il boia by Christie Agatha

autore:Christie Agatha [Christie Agatha]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788852093654
Google: mX2MDwAAQBAJ
Amazon: B07PLMF981
editore: MONDADORI
pubblicato: 2019-03-25T23:00:00+00:00


A Laburnum, la collaborazione tra la scrittrice e il drammaturgo proseguiva turbolenta come sempre.

«Non me la sento proprio di farne un vegetariano, tesoro...» protestava appassionatamente Robin. «Verrebbe assolutamente comune, il personaggio. Troppo "uomo qualunque".»

«Non so che cosa farci» rispose la Oliver ostinatamente. «È sempre stato un vegetariano. E, in tutti i miei romanzi, viaggia sempre con la sua macchinetta per tritare le carote e il sedano.»

«Ma Ariadne, tesoro! Perché?»

«E che ne so?» disse la Oliver accigliata. «Come faccio a sapere perché ho inventato un personaggio così ributtante? Dovevo essere pazza! E perché dovevo farlo finlandese, io che in Finlandia non ci sono mai stata?

Perché ho voluto farlo vegetariano? Perché ho pensato a tutte le maniere idiote e strane che lo caratterizzano? Inutile! Sono cose che capitano. Tu pensi a un personaggio... lo metti giù... al pubblico piace, e tu continui. E

prima ancora di sapere dove sei andato a sbattere, ecco che hai creato un individuo odioso come Sven Hjierson e te lo devi trascinare dietro per tutta la vita. Vuoi saperne una grossa? C'è perfino della gente che mi scrive se io gli sono affezionata... Affezionata a quello lì? Se mai mi capitasse di in-contrare, nella vita di tutti i giorni, qualche mangiatore di vegetali finnico, lo accoppo con un sistema assai più efficace di tutti quelli che ho inventato nelle mie balorde trame gialle.»

Robin Upward fissò la scrittrice con somma riverenza.

«Sai che cosa ti dico, Ariadne? Sarebbe un'idea meravigliosa; cerchi, fi-no a che lo trovi, un vero Sven Hjierson... poi lo accoppi e scrivi tutta la storia, facendone il tuo canto del cigno... un libro da pubblicarsi dopo la tua impiccagione.»

«Sei pazzo?» urlò la Oliver. «E i quattrini? Prima voglio almeno mettermi in condizione d'incassare i diritti d'autore.»

Crucciato, il promettente commediografo cominciò a passeggiare ner-vosamente per la stanza.

«Quell'infernale Ingrid, comincio a non poterla più soffrire» disse. «E

non so proprio che cosa inventare, per non far cadere la scena che segue a quella, veramente meravigliosa, della cantina.»

La signora Oliver tacque. Quanto alle scene, pensava, si rompesse la zucca Robin Upward.

Quel mattino, obbedendo a uno dei suoi frequenti cambiamenti di umore, la Oliver aveva deciso di trovare antipatica la sua pettinatura di sempre.

Tuffata quindi la spazzola nell'acqua, si era incollata bravamente al cranio i riccioli grigiastri. Ora, con quella fronte altissima, con gli enormi occhiali e l'aria severa ricordava sempre più al povero Robin una maestra che era stata il suo terrore da bambino. Il giovanotto quasi non riusciva più a rivolgersi a lei chiamandola tesoro. Improvvisamente egli disse: «Questa mattina non mi sento in vena. Deve essere colpa di tutto il gin che abbiamo bevuto ieri sera. Piantiamo lì il lavoro e occupiamoci un po' degli attori che dovranno interpretarlo. Naturalmente sarebbe stato meraviglioso riuscire a fermare David Calloy. Purtroppo, però, il giovanotto sta girando un film.

Possiamo comunque contare su Jeane Bellews per la parte di Ingrid. Quanto alla parte di Eric... che cosa ne diresti se andassimo al Little Rep, questa sera? Per conto mio, l'unica è cercare di assicurarsi la collaborazione di Cecil.



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