Bongiorni Alessandro - 2016 - Niente è mai acqua passata by Bongiorni Alessandro

Bongiorni Alessandro - 2016 - Niente è mai acqua passata by Bongiorni Alessandro

autore:Bongiorni Alessandro [Bongiorni Alessandro]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Thrillers, General, Gialli e Thriller
ISBN: 9788820095062
Google: b5FEDAAAQBAJ
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 2016-06-13T22:00:00+00:00


61

Trovò parcheggio davanti al portone di casa, in via Mascheroni.

Spense il motore.

Restò lì mezz’ora, immobile, le mani sul volante. Non aveva la forza di scendere.

I vetri si appannarono.

Non pensò a niente.

Poi cercò nella sua testa l’emicrania, voleva sentirla, ma non la trovò. Il mal di stomaco, invece, era sempre lì, lieve ma fastidioso.

Sentì vibrare il telefono, frugò in tasca, Monica, non rispose.

Scese dalla macchina e salì in casa.

Esposito era stravaccata sul divano a guardare tv spazzatura. Quel pomeriggio, dopo la discussione, lei e Carrera non si erano più chiariti.

Carrera si affacciò in sala. Si appoggiò al muro.

Lei non gli aveva mai visto quello sguardo.

Spense la tv e gli fece segno di andare a sedersi. Era quasi ora di cena.

Il vice commissario, con ancora indosso il cappotto, sprofondò accanto a lei.

Le raccontò tutto, la voce atona.

«Non ho più niente», disse.

Le appoggiò la testa sulla spalla, lei lo accarezzò.

Carrera la abbracciò. La strinse forte in vita.

La sua testa scese un po’.

Il respiro, un movimento naturale, e si ritrovò sul petto di Esposito. Ci schiacciò contro la faccia.

Lucia indossava una maglietta rossa aderente a manica lunga, col collo alto.

Carrera sentì che non portava il reggiseno. Sentì calore.

All’improvviso, senza pensare a niente, le baciò il petto attraverso la maglietta.

Lei non disse nulla.

Poi levò una mano da dietro la schiena di Esposito e gliel’appoggiò sul costato. Salì, lentamente, quasi con educazione, e le toccò un seno, da sotto a sopra. Se lo conquistò delicatamente dall’esterno, il pollice nell’incavo. In un primo momento la mano la appoggiò e basta; poco dopo, iniziò a muoverla, a palpare. Sentì il capezzolo irrigidirsi sotto il suo palmo.

Esposito chiuse gli occhi.

Carrera si sdraiò sopra di lei. Continuò a toccarla, prese a baciarle l’altro seno.

Liberò la seconda mano e le accarezzò il collo e il viso.

Esposito buttò indietro la testa.

Carrera le passò il pollice sulle labbra carnose, lei socchiuse la bocca e glielo mordicchiò. Gli succhiò il pollice. Poi si alzò la maglietta, mentre con l’altra mano continuava a tenere giù la testa di Carrera, sulle sue tette, le dita tra i capelli.

Il vice commissario le afferrò entrambi i seni – prosperosi e morbidi come aveva immaginato qualche volta in passato con Pelide, per gioco – e ci infilò dentro la faccia. Si strinse le guance, le strofinò, ci passò dentro il naso, gli occhi, la disperazione. Le leccò i capezzoli: erano grossi e di un rosa acceso.

Baciò ogni centimetro della carne di Esposito.

Mollò la presa con una mano e scese all’altezza dei pantaloni. Cercò il bottone.

Il respiro di entrambi si fece affannoso.

Col pollice e l’indice le slacciò i jeans, poi tirò giù la zip e infilò dentro una mano. Oltrepassò subito le mutande, scese contro la sua pelle, accarezzò il pelo curato, scese ancora, trovò il sesso. Era umido.

Lo toccò. Lo massaggiò.

Esposito gemette.

Carrera fece scivolare un dito al suo interno: un posto caldo, riservato.

Lucia aprì gli occhi.

Si irrigidì.

Lo spinse via e si tirò su a sedere.

Fece no con la testa, senza dire nulla.

Carrera fece sì, che però voleva dire no, era d’accordo.



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