Belgarath il mago by David Eddings & Leigh Eddings

Belgarath il mago by David Eddings & Leigh Eddings

autore:David Eddings & Leigh Eddings
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Fantasy, Fiction, General
ISBN: 9788820024864
editore: Sperling & Kupfer
pubblicato: 1997-05-14T22:00:00+00:00


Sì, lo so che circolano molte voci sulla mia reputazione, ma in verità non mi piace uccidere, se non è strettamente necessario. Ho sempre pensato che gli omicidi casuali tendenzialmente imbarbariscono. Pensateci, la prossima volta che vi viene voglia di risolvere un problema sbarazzandovi di chi lo causa.

Mi sollevai sulla testa il cappuccio della tunica a coprirmi il volto e andai a cercare Ctuchik. Il sistema più semplice sarebbe stato chiedere, ma avrei avuto qualche problema a imitare il roco dialetto murgos, così decisi di tendere l'orecchio ad ascoltare una serie di conversazioni dopodiché sondai cautamente i pensieri di sentinelle e passanti. Polgara sa farlo molto meglio di me, ma la tecnica non mi è sconosciuta. Procedetti con cautela, tuttavia, perché tutti a Rak Cthol, grolim e murgos, portavano le stesse tuniche nere, particolare che rendeva difficile distinguerli. In un certo senso, è possibile che i murgos si ritengano una sorta di clero minore... o forse è semplicemente che i grolim sono discendenti della tribù murgos originaria. Di certo non volevo trovarmi a sondare i pensieri di un grolim, dato che alcuni di loro erano sufficientemente dotati da individuare un simile tentativo.

Infine, a furia di origliare con le orecchie e con la mente, raccolsi abbastanza indicazioni da restringere il campo delle mie ricerche. Ctuchik era nel tempio di Torak. In un certo senso me l'aspettavo, ma verificare le proprie convinzioni non guasta mai.

Il tempio era deserto. Persino i grolim ogni tanto vanno a dormire e ormai era quasi mezzanotte. Ctuchik, invece, non riposava. Percepii la sua mente al lavoro appena entrai nel tempio. Così, trovarlo fu ancora più facile. Seguii il muro di quella balconata, che sembra essere una caratteristica costante di tutti i templi grolim, e infine trovai la porta giusta. Naturalmente era chiusa a chiave. Avrei potuto aprirla con un solo pensiero, ma probabilmente avrebbe rovinato la sorpresa a Ctuchik. Le serrature murgos, d'altra parte, non sono molto sofisticate, così usai l'altro metodo. Devo proprio ammettere che non sono un ladro esperto quanto Silk, tuttavia ho pur sempre una certa esperienza.

Dietro la porta c'era una scalinata che scendeva e la imboccai attento a non far rumore. In fondo alle scale trovai una porta dipinta di nero, stranamente priva di sentinelle. Credo che in seguito alla mia visita Ctuchik si convinse che lasciare quella porta incustodita fosse una cattiva idea. Di nuovo mi occupai della serratura ed entrai.

Percepivo il pensiero di Ctuchik sopra di me, quindi non persi tempo a esplorare i piani bassi della torre. La sintonia delle nostre menti è davvero sorprendente. Ci sentivamo particolarmente a nostro agio nelle torri, sebbene quella di Ctuchik fosse abbarbicata sulle pendici della montagna.

Salii le scale, ignorai il secondo piano e proseguii fino in cima. La porta non era chiusa a chiave e al di là avvertivo la presenza del discepolo. Sembrava immerso nella lettura e non particolarmente vigile.

Mi concentrai e aprii l'uscio.

Un grolim dall'aspetto emaciato e dalla barba bianca era seduto a una scrivania vicino a una delle finestre rotonde, chino a studiare una pergamena alla luce di un'unica lampada a olio.



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