Abitare il nostro tempo by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2024-03-11T12:00:00+00:00

In quello che dice emerge un legame tra l’esperienza della fede e quella di un compimento. Viviamo, tuttavia, in una cultura che concepisce queste due dimensioni come se fossero in contraddizione l’una con l’altra. Perché?

Carrón: Sono nato nella Spagna franchista all’inizio degli anni Cinquanta. In quella situazione, dominava la tradizione cristiana; la vita del mio Paese era determinata dalle quattro più importanti feste dei santi, dalla Messa domenicale e dalla catechesi, che era ancora massiccia; la pratica era però segnata dal formalismo e da un cristianesimo ridotto a etica. I valori cristiani erano tutelati dalle leggi, ma questo non bastò per mantenere viva la fede da cui quei valori erano scaturiti. Che cosa non andava in quegli anni? Il fatto che la dottrina, pur trasmessa in modo ortodosso, non penetrava più l’esistenza quotidiana, non diventava esperienza; perciò, davanti agli urti iniziali del cambiamento d’epoca che si verificò poco dopo, la fede di tanti è crollata. Non avendo ragioni adeguate su cui poggiare, non ha potuto resistere in un mondo in cui tutto cambiava. Mancava la proposta di una fede all’altezza della ragione e della libertà, di una fede in grado di mostrare la sua pertinenza alle esigenze della vita.

Taylor: Per molto tempo le Chiese in Europa hanno avuto una mentalità che hanno in un certo senso assorbito dalla Riforma. Si trattava di una mentalità completamente incentrata sulla domanda: «io sarò salvato o sarò dannato?», con un forte accento posto sulla possibilità della dannazione. Era tutto basato su ciò che accade agli individui. Vi era la convinzione che vi fosse una grande struttura lassù: il modo in cui sarai inserito in quella struttura dipende dal tuo comportamento sulla terra (se hai buone maniere, se fai la cosa giusta, se obbedisci alle regole). Invece, ciò che mi ha commosso è stato capire che non è solo una questione di chi è dannato o salvato; infatti sono molto persuaso dalla dottrina universalistica di pensatori come Hans Urs von Balthasar, il quale afferma che l’inferno è chiuso dall’interno e che, alla fine, Cristo libererà anche quelle persone. Mi ha colpito l’idea che la fede cristiana animasse questo movimento nella storia, portandoci verso qualcosa di più profondo e di migliore. Tale aspetto è diventato decisamente centrale nella mia vita e ha continuato a esserlo.

Williams: L’altro problema è il modo in cui spesso nel nostro mondo si parla di compimento, ossia in termini di soddisfazione dei propri bisogni, per come essi vengono soggettivamente percepiti. Il compimento viene ridotto a una questione molto individuale. È inteso come una semplice attività, o aspirazione, orientata verso un obiettivo. Forse uno degli aspetti su cui dovremmo insistere è che, se stiamo parlando di Dio, il compimento è sempre qualcosa di più, perché Dio supera sempre anche il massimo che possiamo afferrare.

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